Lo studio dell’istituto superiore della sanità e del centro antifumo di un ospedale torinese riguarda una cinquantina di tabagisti “cronici”.
Un fumatore su due smette di fumare grazie a un uso guidato della sigaretta elettronica. la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Centro Antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco ASL TO 2 di Torino.
Lo studio ha riguardato 34 fumatori, 18 uomini e 16 donne, età media 40 anni, che consumavano circa 20 sigarette al giorno da almeno venti anni, reclutati al centro Antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. “Già dopo il primo mese di studio, il 74% dei partecipanti utilizzava la sola sigaretta elettronica, un 18% fumava sia la sigaretta elettronica che una-cinque sigarette normali e solo un 8% dei partecipanti continuava a fumare le normali sigarette”, spiega Fabio Beatrice, Direttore Centro Antifumo San Giovanni Bosco di Torino.
“Per prendere decisioni sulla sigaretta elettronica studi come questi sono importanti e necessari perchè consentono di comprendere i limiti e le opportunità offerte da questo strumento – afferma Walter Ricciardi Commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità – Questo studio mostra in particolare l’importanza di usare la sigaretta elettronica come strumento di disassuefazione in ambito sanitario. La sua efficacia, infatti, è legata al suo corretto uso che permette,nei forti fumatori, di assimilare la giusta quantità di nicotina per evitare nel paziente tossicità da eccesso o crisi di astinenza”.
“Dopo quattro mesi dall’inizio dello studio, un 50% dei partecipanti allo studio usava esclusivamente la sola sigaretta elettronica, un 24% si dichiarava fumatore misto ed un 26% tornava ad essere fumatore di sole sigarette di tabacco”, spiega Roberta Pacifici Direttore dell’Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell’ISS.
Uno su due smette con la sigaretta elettronica
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Nov